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Pesca dalla Barca
La pesca in mare da natante è una delle discipline che ha conosciuto il maggior sviluppo negli ultimi anni. Deriva dalla storica pesca a bolentino, che si eseguiva con la lenza in mano, ha subito numerose diversificazioni e specializzazioni in relazione allo stile di pesca e alle specie di pesci alle quali si rivolge.
Così oggi si distinguono almeno cinque settori nell’ambito della pesca dalla barca, ai quali corrispondono altrettante tipologie di canne.
La pesca agonistica prevede attrezzi relativamente lunghi (4-5 metri), costruiti in carbonio alto modulo e dotati di vette intercambiabili di diversa sensibilità.
La pesca sui relitti, appassionante e molto tecnica, comporta l’uso di canne particolarmente potenti, di lunghezza attorno ai tre metri e mezzo.
La pesca in drifting alle palamite,richiede canne leggere e robuste, di lunghezza compresa fra i quattro e i sei metri, caratterizzate da una vetta estremamente sensibile.
La pesca allo sgombro, forse la più nota e praticata nel nostro Paese grazie ai famosi barconi organizzati, sfrutta canne relativamente corte (2,50-3,50 metri) provviste di vette in nylon, sensibili e indistruttibili.
La pesca a bolentino, tipica delle imbarcazioni più piccole, si esegue con corte canne telescopiche o ad innesti (1,50-2,70 metri), differenziate in potenze che vanno dai 10 ai 120 grammi e accomunate dalla particolare sensitività della vetta.
Sul fronte dei mulinelli le variabili sono certamente minori, con attrezzi a bobina fissa caratterizzati da una buona meccanica, rapporti di recupero medio-bassi e bobine ad alta capacità.